Impianto Elettrico in Casa: Costi e Normative

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Dal momento in cui la mattina ci svegliamo, sino al momento in cui andiamo a letto la notte, l'elettricità accompagna le nostre giornate ed è difficile immaginare cosa sarebbe la nostra vita senza l'elettricità. In questo Libro delle Idee abbiamo creato una piccola guida all'impianto elettrico per la casa, perché è solo grazie all'impianto elettrico che le case possono operare nel modo in cui le conosciamo. Dalle basi, con l'illuminazione di ogni ambiente, sino a tutti gli elettrodomestici che sono diventati tanto familiari nella casa moderna, dalla televisione al frigorifero, sino agli apparati elettronici e digitali, dal computer sino allo smartphone. 

L'impianto elettrico in casa permette il funzionamento delle attività che consideriamo minime per la vita moderna, ne è elemento quindi fondamentale a cui però raramente si è portati a prestare attenzione. 

A meno che non si debba ristrutturare una casa o crearne una ex-novo. Solo allora si potrà essere forzati a pensare alla programmazione dell'impianto elettrico. Rivolgendosi, naturalmente, agli esperti di fiducia: saranno degli esperti qualificati e affidabili come gli elettricisti a dover rendere conto di quali tipologie di impianti elettrici si adattano alle esigenze della casa, per poi sovrintendere alla loro messa in posa e al rispetto delle normative per la sicurezza. 

Come vedremo, infatti, un impianto elettrico per la casa a norma deve essere dotato di peculiarità precise che ne garantiscono l'adeguatezza e la sicurezza, ma anche caratteristiche che lo rendano adatto a ottenere non solo la presenza in tutta sicurezza della corrente elettrica, ma anche il controllo dei consumi e quindi dei costi dell'elettricità, perché il risparmio sia in termini di spesa che di consumi passa proprio per un impianto elettrico della casa efficiente. 

Qualsiasi investimento sull'impianto elettrico per la casa è quindi un investimento che deve riguardare la tecnologia, la sicurezza e il comfort della casa, passando per l'opportunità di rendere efficiente tutto il sistema della casa, quello dei suoi consumi e delle sue emissioni. Un impianto elettrico a norma, sicuro ed efficiente, quindi diventa un alleato fondamentale per ridurre le spese e i consumi, cercando di minimizzare l'impatto della casa sull'ambiente sin da quei consumi primari come quello dell'energia elettrica. Vediamo insieme come in questa piccola guida all'impianto elettrico per la casa: seguiteci.

1. Le caratteristiche principali di un impianto elettrico per la casa

Quello dell'impianto elettrico per la casa è un sistema complesso formato da alcuni elementi fondamentali, alcuni dei quali sono parte integrante e visibile del paesaggio domestico. A partire dal quadro elettrico, che è da considerarsi come il vero e proprio cuore pulsante del sistema. Altra parte importante dell'impianto elettrico per la casa è costituita dal sistema di messa a terra, che permette di scaricare sul suolo eventuali eccessi di tensione all'interno dell'impianto elettrico. 

La parte più evidente è rappresentata da prese e interruttori, che punteggiano i nostri appartamenti e le nostre case. Si tratta dell'interfaccia a cui collegare tutti gli elettrodomestici e attraverso cui attivare le luci della casa. I circuiti elettrici, poi, costituiscono la rete che sostiene il passaggio della corrente e la sua distribuzione costante e sicura e possono avere delle portate differenti. 

Quelli delle prese sono generalmente a 16 ampere, mentre luci e circuiti di alimentazione sono a 10 ampere, mentre quelli cosiddetti a chiamata, come quelli di allarme per il bagno, vanno a 12V. 

Esistono poi cavi di tre tipologie, riconoscibili generalmente dal colore: i cosiddetti cavi di fase (che possono essere neri o rossi, ma anche marrone o grigio), i cavi neutri (generalmente blu), i cavi di messa a terra (quelli gialli e verdi).

2. La progettazione di un impianto elettrico per la casa

La progettazione dell'impianto elettrico per la casa dovrà tenere conto della struttura architettonica della casa, della sua configurazione, della distribuzione degli ambienti e dei materiali utilizzati. L'obiettivo del progetto deve essere quello di una distribuzione efficiente e sicura dell'elettricità, della presenza di punti luce, prese e cavi di connessione sufficienti a coprire in maniera adeguata tutta ala casa. 

Oltre allo schema elettrico della casa, gli elettricisti dovranno decidere insieme ai progettisti quali tipologie di impianto adottare.Le opzioni di base sono tra un impianto elettrico incassato e uno a vista. Il primo permette di nascondere l'impianto elettrico alla vista, facendo muovere i caci e le connessioni all'interno delle strutture architettoniche della casa. Il costo di questa tipologia di impianti è più alto rispetto a quelli a vista, che prevedono la visibilità di più elementi dell'impianto.

3. La normativa di riferimento in tema di impianti elettrici

La principale normativa in tema di impianti elettrici per la casa è la norma CEI 64-8 e i suoi successivi aggiornamenti. Si tratta di una norma che definisce i criteri dell'efficienza energetica e della sicurezza degli impianti elettrici per la casa, cioè quelli a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

La normativa è definita dal Comitato Elettrotecnico Italiano, ente associativo fondato nel nel lontano 1909 che si occupa di definire gli standard di sicurezza, efficienza e riduzione dei consumi degli impianti elettrici, con l'obiettivo di adeguare l'impiantistica ai più alti standard a livello comunitari, in termini di sicurezza, efficienza energetica e quindi risparmio sui consumi e sui costi. 

La CEI stabilisce inoltre a quali controlli dovranno essere sottoposi gli impianti, ma anche le ditte che si occupano della loro messa in posa. La cosiddetta modica V3 alla normativa, ha introdotto una nuova classificazione degli impianti elettrici. Il primo livello è quello base, per piccoli appartamenti, il secondo invece comprende anche i sistemi di allarme e videosorveglianza, mentre il terzo comprende i cosiddetti impianti domotici, che integrano gli impianti di circolazione dell'elettricità con le nuove tecnologie intelligenti di controllo elettronico e digitale della casa.

4. Le principali certificazioni per gli impianti elettrici

Le certificazioni relative all'impianto elettrico per la casa principali sono due: la cosiddetta dichiarazione di conformità (DICO) e la dichiarazione di rispondenza (DIRI). La dichiarazione di conformità, la DICO, è il documento che l'elettricista di riferimento deve rilasciare dopo la modifica o l'installazione di impianti elettrici. Questa dichiarazione deve essere prodotta anche in caso di una modifica parziale dell'impianto e riguarderà la sezione modificata. La dichiarazione di rispondenza, invece, la DIRI, dovrà essere prodotta nel caso in cui non si possa risalire alla DICO e qualora gli impianti elettrici fossero stati realizzati in data precedente all'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 37 del 2008 che ne regola il funzionamento.

5. I costi di un impianto elettrico per la casa

Naturalmente, i costi di un impianto elettrico per la casa cambieranno in base alle dimensioni e alla configurazione architettonica dell'abitazione. Per  fare un esempio, in una situazione media, in un appartamento di 40 mq potrebbero essere installati 30-35 punti luce, mentre in uno di circa 90 mq avremo all'incirca 50-60 punti luce. 

Per punti luce si intende quelli veri e propri come lampadari, lampade e faretti, ma anche le prese elettriche e quelle per la televisione, e le cosiddette prese di servizio CEE. Il numero complessivo dei punti luce, quindi, potrà variare a seconda non solo delle dimensioni, ma delle esigenze stabilite dai proprietari della casa in accordo con i progettisti. Il costo medio di un punto luce è di circa 45-50€, un costo che contiene manodopera e materiali, e quindi non i costi dei sistemi di illuminazione scelti, come luci LED, lampade e lampadari. Quindi, per fare un esempio, in un appartamento di 90 mq con 50-60 punti luce, il costo dell'impianto oscillerà approssimativamente tra i 3.000 e i 3.500 euro.

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